6 Commenti
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Avatar di Elisa
Aug 17Modificato

Ahaahaha flusso di pensieri :) grazie, mi ha fatto riflettere. condivido diverse parti del testo. probabilmente non possiamo tornare indietro, sicuramente siamo immersi in un contesto capitalistico dove tutto diventa un bene di consumo. è triste, quindi capisco da dove vengano tutte le parole che ho appena letto. tuttavia, io voglio ancora a credere in nuovi modelli di turismo comunitario, per viaggiare in modo rigenerativo per i luoghi visitati, le persone che li abitano, con rispetto, e contribuendo attivamente alla conservazione dei luoghi. un turismo co-creato con le comunità ospitanti? io ci provo! se anche la politica sostenesse attivamente questo cambiamento :) con impegno

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Avatar di Roberto Boccaccino

Sì, capisco. E alla fine credo che sia bello e giusto che ognuno porti avanti individualmente certe scelte. è come scegliere di usare i mezzi pubblici in città invece che l'auto, come si diceva. è doveroso e corretto. Però il problema è e resta sistemico, è una dinamica enorme, che va risolta con scelte macroscopiche. Insomma il mio punto è non fermarsi a alle scelte individuali, perchè individualmente ci prendiamo in giro (e ci rattristiamo).

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Avatar di Stefano Cocca

Ho troppo sonno e vorrei scrivere qualcosa di intelligente ma è impossibile quindi buonanotte

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Avatar di Roberto Boccaccino

Sognalo e poi lo scrivi.

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Avatar di Stefano Cocca

E comunque... il succo di ciò che penso è che il turismo non è niente di più e niente di meno che un'industria capitalistica, la più prospera in questo momento. Qual'è il prodotto che quest'industria produce e che il cliente/turista acquista? Sono le bellezze artistiche delle città, i borghi, i trekking, il cibo, il vino, eccetera. Nel momento in cui questi beni di cultura immateriale divengono prodotti, devono necessariamente divenire efficienti, avere un prezzo, una durata, una sostenibilità economica per chi li produce o per meglio dire li rende "prodotti".

Credo ci sia un limite molto sottile tra il momento in cui Napoli, Palermo, Bari, sono diventati dei prodotti turistici - con tutte le conseguenze, principalmente negative, e qualche positiva se presa singolarmente che TUTTI sbandierano ai quattro venti, che riguarda un aumento del lavoro - che però poi è a nero, sottopagato, con orari massacranti.

Dicevo, questa linea sottile la può regolare solo la politica, che se illuminata, mette un limite a AirBnb, limonate a coscie aperte e souvenir plasticosi PRIMA del disastro - sennò poi dopo devi fare un casino.

Può il turismo essere - pur se non sostenibile (quale attività lo è in fondo?)- dicevo, può il turismo essere positivo per le comunità che vivono quel posto?

Un pò si, secondo me. Ma poco, giusto un poco per non affogare, che sempre nel capitalismo stiamo e nel consumismo. Però, alcune attività turistiche possono far rinascere un poco paesi mezzi abbandonati, o campagne spopolate. Magari qualche under40 come me non se ne va, o torna.

Che non è detto che sia una cosa per forza positiva... facciamoli morire i paesi e pure le piccole città, ammassiamoci tutti nelle metropoli, magari velocizziamo il crollo del sistema, o magari no, moriamo investiti da una bicicletta elettrica supersostenibile che va a 100 all'ora per le strade di Amsterdam o di Madrid. Boh. Mi sa che neanche io ci ho capito un cazz, era meglio che rimanevo a dormire.

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Avatar di Stefano Cocca

Eh ho riletto ma avevo le idee più chiare quando avevo sonno

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