Volevo scrivere solo per scusarmi del ritardo e poi della attuale latitanza di questa newsletter. Non che avessimo un appuntamento, ma è una questione di buona creanza: fare ghosting è sempre un po’ brutto. Il fatto è che ho iniziato una nuova psicoterapia e ho smesso di scrivere. Così, immediatamente, da un giorno all’altro. Non che me l'abbia detto la psicologa - quella non dice mai niente - però il fatto è comunque che non scrivo più. Non scrivo mai, nemmeno le note sul cellulare, nemmeno i messaggi alle persone, le email, nemmeno quando dovrei proprio. Non scrivo più niente. La ragione di tutto questo ancora non la so bene, probabilmente non c’entra niente con la terapia. Forse è solo pigrizia, poi passa.
Comunque visto che mi trovo riporto questa storia che ho letto l’altro giorno su Donna Moderna.
Da un recente studio condotto da un'università inglese di Brindisi è emerso che negli ultimi due mesi (luglio e agosto) i contenuti pubblicati su Instagram, Facebook e Tiktok sono raddoppiati rispetto alla media dei mesi precedenti. In effetti solo ad agosto sono addirittura triplicati. Lo studio conclude con una riflessione e una domanda che, parafrasando il salentino, dice più o meno: “Quante delle cose che vale la pena condividere succedono in estate?” Evidentemente moltissime, viene da rispondere, praticamente tutte. E questo dato è fondamentale per tutti i social media manager come noi: il fatto che l’estate produce così tanti contenuti validi, praticamente egemonizzando il mercato dei ricordi e della rappresentazione di sé, è una cosa che va assolutamente messa a sistema e capitalizzata. Proviamoci. La vita in estate è indubbiamente migliore di quella nelle altre stagioni. La vita sui social è indubbiamente migliore della vita vera. Di conseguenza, azzardando un piccolo ma efficace sillogismo, i social possono campare esclusivamente di estati. Un'estate perpetua, verrebbe da dire.
Ed è qui che una start-up di innovazione digitale di Dubai con sede ad Agrigento ha trovato la svolta - ho quanto meno l’ha tentata, perché come vedremo non ha funzionato fino in fondo. Si sono detti: facciamo un social nuovo su cui c'è gente solo in estate, lo chiamiamo tipo ‘Linosa’, o ‘Marzamemi’. Oppure ancora meglio, facciamo che in questo social c'è gente tutto l'anno, però si fanno sempre e solo cose estive. Passiamo tutto l'anno sempre in forma, siamo sempre davanti ad un cocktail, in infradito, al tramonto. E se qualcuno vuole fare delle cose più semplici, più economiche. più wild, che le faccia, perchè siamo semplici, ma pur sempre eccezionali. Estivi.
Dopo i primi test individuali e di gruppo però a quanto pare da Dubai mandano un fax e dicono che l’idea non gli piace, per due ragioni. La prima è che già tutti i social sono così, non c’è margine. La seconda è che si sentono in qualche modo presi in giro, visto che loro davvero vivono solo in ferie. E quella vita è una grande responsabilità.
Vabbè, è settembre.